Vista la diffusa ed erronea abitudine di usare i termini difesa personale e difesa libera come sinonimi, cerchiamo di capire cosa si intenda con quest’ultima espressione.
Mentre nel kata e nella difesa personale l’attacco e la difesa sono prestabiliti, nella difesa libera ciò non avviene.Solo Uke (chi attacca) è infatti a conoscenza del “come” attaccare, mentre Tori (chi si difende) ne è all’oscuro.Il fine dello studio della difesa libera è quello di preparare Tori ad uscire dagli schemi che il kata e la difesa personale necessariamente impongono.
Nello studio di questi ultimi infatti Uke oltre ad essere consapevole di quale attacco subirà, ha già ben in mente la tecnica di difesa da eseguire. Viceversa nella difesa libera non è necessario eseguire tecniche “codificate” o “da programma”, ma è sufficiente, o addirittura preferibile, eseguire tecniche “personalizzate”, che comunque rispettino i principi base acquisiti durante lo studio dei kata e della difesa personale.La reattività è molto importante in questo tipo di “esercizio” poiché è proprio quest’ultima a pagare il più alto tributo allo studio preimpostato.
Si capisce bene che per eseguire tecniche di difesa libera in maniera sensata e corretta sia importante uno studio di base lungo e approfondito. Proprio in virtù di quanto detto l’allievo non dovrà preoccuparsi se, durante i primi approcci alla difesa libera, troverà difficoltà. Ciò rientrerà nella normalità. Il tempo e la pratica saranno ottimi maestri e consiglieri.